L’ Eritrea è stato scelto come Stato dove concentrare prioritariamente gli spazi del Sodalizio, soprattutto per le particolarissime condizioni di povertà e arretratezza in cui versa la popolazione, aggravate tra l’ altro in maniera drammatica, negli ultimi anni, da un nuovo conflitto con L’Etiopia.
Proprio questa guerra ha portato l’ Eritrea in una condizione estremamente precaria, ed in particolare la sua popolazione a vivere un momento fatto di stenti e di miseria.
Eritrea
L’ Eritrea come detto sopra è uno dei Paesi più poveri del continente Africano. E’ situato nel corno d’ Africa all’ imbocco del Mar Rosso. Ha una superficie di 121.100 km quadrati, ed una popolazione di 4.280.000 abitanti circa, suddivisi in nove etnie.
La lingua ufficiale è il tigrino, ma sono molto conosciuti l’ inglese, l’ arabo e l’ italiano. Il popolo è molto religioso, ed equamente suddiviso tra mussulmani e cristiani: questi ultimi sono cattolici, copti e protestanti.
Nel 1991 l’ Eritrea conquistò l’ indipendenza dal vicino stato dell ‘Etiopia, dopo 30 lunghi anni di terribile guerra, i cui segni sono tuttora evidenti in tutto il Paese.
Furono trenta anni drammatici, nel corso dei quali morirono intere generazioni di uomini e donne, e vi fu un ‘impietosa distruzione ambientale con conseguenze disastrose per lo sviluppo del Paese. La trentennale guerra, aggiunta alla periodica siccità con conseguente carestia, sono state le cause principali della situazione del Paese.
Il quadro sociale che si è andato delineando è estremamente precario: padri di famiglia deceduti in guerra o feriti con gravissime menomazioni permanenti, vedove, famiglie allo sbando senza un sostegno, spostamenti forzati di popolazioni, bambini abbandonati, fame e situazioni igienico-sanitarie indescrivibili.
Come non bastasse, dopo solo sette anni di pace, nel 1998 l’ Eritrea entra nuovamente in guerra con l’ Etiopia. Questa volta le cause ufficiali sono banali liti di confine, per la spartizione di un triangolo di deserto tra i due Paesi. In realtà covano ben altri rancori, quelli sopraggiunti all’ indomani del varo da parte dell ‘Eritrea di una propria moneta e quelli ancora più antichi per la mancanza da parte dell ‘Etiopia di un proprio sbocco sul Mar Rosso.
La nuova guerra porta ulteriori difficoltà e nuove emergenze allo stato Eritreo. Vengono arruolati in massa uomini e donne ed inviati al fronte, mentre il Paese viene inondato da 35000 profughi espulsi dall ‘Etiopia dopo essere stati spogliati di tutti i loro averi, e costretti a vivere in fatiscenti accampamenti di fortuna, privi dei più elementari servizi.